Come ti scateno un pandemonio costruttivo al supermercato

Sono in fila davanti al supermercato, sto rispettando la distanza di sicurezza come fa la maggior parte della gente sana di mente in un periodo assurdo come quello che stiamo vivendo, sto aspettando il mio turno per entrare in fila indiana e finalmente tra pochi minuti potrò fare la spesa del secolo, mi specchio nella vetrina e mi sembro una specie di palombaro spaziale e me ne sto lì, in piedi, bardato di mascherina protettiva a tre strati in cotone Hydrogerm, guanti in lattice (pardon… in nitrile, per chi non lo sapesse è un materiale fantastico che non fa sudare le mani); sulla mia testa al posto dei miei inseparabili occhiali, tra l’attaccatura dei capelli e la fronte sudata, fanno capolino un paio di occhialini protettivi trasparenti in gomma morbida stile saldatore che indosso solo per venire a fare la spesa e per evitare che dall’esterno mi penetrino eventuali batteri e virus nelle cavità oculari sottoforma di vapore corporeo; quindi mentre sto acquistando on line sul mio telefono un altro pacco di stupende Salviette alcoliche per le mani e per le superfici al sito di Hydro Bio Skin Care, con l’altra mano mi accerto che nella mia tasca ci sia sempre pronto all’uso il mio inseparabile gel cosmetico igienizzante mani (ne ho provati tanti, per un periodo ho anche provato quelle schifezze di gel che sostituiscono l’alcool con la clorexidina, tutta robaccia per pecore disinformate che vanno dietro alla pubblicità e non alla vera efficacia di un gel alcolico), ma adesso ho scoperto Hydrogerm gel cosmetico igienizzante mani e sono al Top del Top, è fantastico soprattutto perché possiede più del 70% di alcool e un profumo di limone che spostatevi tutti; a proposito, tiro fuori il flacone di Hydrogerm e lo uso anche per pulire il manico del carrello, che sai com’è? Non si sa mai chi diavolo l’ha toccato prima. E così rifletto che alla fine è sempre meglio sembrare goffo e asessuato che ritrovarmi contagiato da qualche sottosviluppato incosciente, ma ecco l’illuminazione, è lui, si… E’ proprio lui, lì davanti a me, uno degli esseri più stupidi ed ignoranti di questo benedetto pianeta, uno di quei bambocci viziati che parlano come avessero una patata lessa marcia in bocca, uno di quelli che in piena pandemia da Coronavirus non sta indossando nessuna precauzione, e che in barba alle restrizioni si atteggia a bulletto di periferia con l’accento semi-pseudo-finto-lombardo acquisito a fatica.

Ecco, è proprio sotto al sole di aprile in fila davanti al supermarket che decido di non rivolgermi direttamente a lui per chiedergli come mai non indossa nemmeno uno straccio di mascherina, quindi decido che non mi confronterò frontalmente, e sapete perché? Non provo né rabbia né pietà per il poco di buono che non sa di essere, e non credo che uno del genere possa meritare la mia diretta attenzione, già… La mia no, ma quella della polizia si. Così quando è il nostro turno di entrare, noto due cose: la prima è che stanno passando alla radio il mio ultimo singolo: "Dirty Rockstar", e la seconda che la commessa all’ingresso lo guarda davvero male il fenomeno, però non fa nulla per bloccarlo, così mentre lui si perde nel reparto frutta e verdura, io con aria educata e rilassata mi reco al box informazioni e mi rivolgo alla commessa: “Lo vede quel signore lì?” - Lei si toglie la cornetta dall’orecchio e si gira verso di lui ma non mi risponde, così io continuo - “Le dico quello che sto per dirle solo perché in un posto pubblico come questo dovrebbero esserci suoi colleghi a proteggere la collettività da elementi così pericolosi, quindi mi ascolti bene, perché in questo momento ci sono solo due possibilità prima che accada qualcosa che potrebbe ledere in modo irreparabile, e sottolineo ir-re-pa-ra-bi-le all’immagine e alla reputazione della vostra catena di supermercati; la prima possibilità è che lei chiama il direttore, adesso, il quale sicuramente farà uscire quel signore da una delle vostre uscite di sicurezza; se questo non dovesse accadere nella assoluta immediatezza non rimane che passare alla seconda possibilità” –  Alzo lo sguardo e butto l’occhio all’orologio dietro di lei – “Diciamo che… Al massimo entro 30 min saranno qui i NAS, che ne dice?”.

Quando in un posto pubblico vedete qualcuno che non indossa la mascherina fate anche voi il vostro dovere di cittadino, prima chiamate immediatamente le forze dell’ordine, poi fatevi chiamare il direttore, ma non soltanto per prendervela con il disobbediente senza mascherina, ma per fare comprendere al direttore dell’esercizio pubblico che sta contribuendo a mettere in pericolo la sicurezza della collettività senza creare i presupposti per lasciare fuori personaggi che si muovono tra di noi come killer inconsapevoli, come stupide, insulse, mine vaganti.

 

 

Ottaviano Blitch